- NELL'ANTICHITÀ
Si pensava che la follia fosse la manifestazione di una forza di origine divina penetrata nel corpo della persona colpita: "invasamento divino".
Al tempo dei Greci la malattia mentale veniva considerata come vendetta degli Dei, curabile solo grazie ai sacerdoti, questo si riconduce al fatto che molti malati andavano a passare la notte nei templi di Asclepio, il Dio della medicina, per ricevere l'intervento divino purificatore e guarire anche se in moltissimi casi venivano trovati morti all'interno del Tempio.
- NEL MEDIOEVO
La follia veniva prima considerata come una possessione diabolica, successivamente il folle viene considerato colpevole e passibile di punizione, la follia viene dunque concepita come una colpa.
Il malato mentale inizia ad essere visto come un soggetto pericoloso e viene bruciato vivo nelle pubbliche piazze.
Il malato mentale inizia ad essere visto come un soggetto pericoloso e viene bruciato vivo nelle pubbliche piazze.
- NEL SEICENTO E NEL SETTECENTO
La follia viene dunque concepita come devianza.
Articolo stupendo Ilaria, molto interessante!
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