Visualizzazioni totali

domenica 2 giugno 2019

LA MALATTIA MENTALE NELLA STORIA

Nel corso della storia i malati mentali sono stati presi in giro, rinchiusi in carcere o addirittura uccisi
  •  NELL'ANTICHITÀ 
Si pensava che la follia fosse la manifestazione di una forza di origine divina penetrata nel corpo della persona colpita: "invasamento divino".
Al tempo dei Greci la malattia mentale veniva considerata come vendetta degli Dei, curabile solo grazie ai sacerdoti, questo si riconduce al fatto che molti malati andavano a passare la notte nei templi di Asclepio, il Dio della medicina, per ricevere l'intervento divino purificatore e guarire anche se in moltissimi casi venivano trovati morti all'interno del Tempio.
  • NEL MEDIOEVO
La follia veniva prima considerata come una possessione diabolica, successivamente il folle viene considerato colpevole e passibile di punizione, la follia viene dunque concepita come una colpa.
Il malato mentale inizia ad essere visto come un soggetto pericoloso e viene bruciato vivo nelle pubbliche piazze.
  • NEL SEICENTO E NEL SETTECENTO
I malati mentali vennero comparate ai vagabondi , ai delinquenti senza fissa dimora e ai mendicanti. Essi quindi erano ancora considerati una minaccia e un pericolo per la società, di conseguenza venivano reclusi in vere e proprie prigioni (che solitamente erano ex lazzaretti diventati inutili quando la peste bubbonica passò).
La follia viene dunque concepita come devianza.

2 commenti: