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martedì 25 giugno 2019

ALTRE PRATICHE UTILIZZATE ALL'INTERNO DEI MANICOMI (BREVEMENTE)

SALASSI
I salassi erano dei prelievi considerevoli di sangue al fine di ridurre l'apporto di sangue nelle arterie del paziente. 
Essa avveniva così: il paziente, dopo essersi seduto su uno sgabello, prestava il braccio destro. Per dare stabilità all'arto, egli teneva saldamente in mano un lungo bastone fissato nel terreno; il chirurgo apriva una vena con un ago a forma di uncino, mentre con l'altra mano tendeva la pelle per facilitare il defluire del sangue.
Altre volte si preferiva incidere la vena della fronte, in questo caso si metteva il paziente in testa in giù con un fazzoletto stretto intorno al collo a mo' di laccio emostatico per far ingrossare le vene da aprire. Per questa pratica venivano impiegate anche le sanguisughe: dei parassiti che vivono in acque dolci, la cui bocca possiede lamine taglienti. Dopo essersi attaccate con le ventose alla pelle del paziente e aver praticato un'incisione, esse ne succhiavano il sangue.
Questa pratica portava ad una riduzione temporanea della pressione sanguigna riducendo il volume del sangue. Inizialmente questa pratica aveva anche conseguenze gravi perché il paziente poteva andare incontro alla morte a causa dell'elevatissima sottrazione di sangue.

DOCCE GELATE 
L'idroterapia era una pratica che serviva per calmare i pazienti e per modificarne i comportamenti. Inizialmente questa pratica veniva messa in atto come "punizione", successivamente servivano per trattare la psicosi maniaco-depressiva. L'acqua fredda diminuiva infatti le attività celebrali e fisiche del paziente. La temperatura oscillava tra gli 8°C e i 20°C.


SIMULAZIONI DI ANNEGAMENTO
Veniva chiamata "cura dell'acqua" e può essere considerata come una punizione qualora veniva messa in atto nel caso in cui il paziente non obbediva agli ordini.  Gli assistenti erano quindi "obbligati" a mettere un lenzuolo in testa alla persona, trascinarla a terra e tenerla ferma mentre un'altro le versava addosso una pentola d'acqua. Tale trattamento continuava finché il paziente non accettava di obbedire agli ordini.

DENUTRIZIONE
All'interno dei manicomi molte volte i malati mentali venivano lasciati senza cibo.











CAMICIE DI FORZA
La camicia di forza è un indumento di costrizione che stringe all'altezza del petto e delle ascelle, con le maniche bloccate in entrambe le estremità degli arti in modo da immobilizzare le braccia in posizione incrociata. Veniva usata in passato all'interno dei manicomi per costringere un paziente all'immobilità, se questo mostrava segni di sovreccitazione incontrollabile.
La camicia era usata durante il trattamento di disturbi mentali quali schizofrenia, depressione e disturbi d'ansia, per prevenire danni a oggetti e presone, ma anche per salvaguardare lo stesso malato.



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