Il 13 Maggio 1978 fu la data più importante perché determino l'abolizione dei manicomi in Italia grazie alla nascita di una nuova riforma: la Legge n.180 del 1978 ossia la Legge Basaglia (in quanto lui stesso il promotore).
Questa riforma era sostenuta da buona parte del mondo scientifico, è approvata grazie alla progressiva convergenza tra sinistra democristiana PCI, PSI e i sindacati.
Grazie alla promozione della Legge Basaglia, sono stati demoliti i fondamenti su cui si era costruita la psichiatria moderna: pericolosità sociale e reclusione dei malati.
Questa legge prevede che le persone affette da disturbi mentali vengano assistite in servizi decentrai e nei casi più gravi in speciali unità inserite negli ospedali civili.
Viene eliminata ogni forma di segregazione del paziente, sono abolite le pratiche violente, i mezzi di contenzione, l'elettroshock e vengono così rinnovate completamente le tecniche terapeutiche; le persone malate di mente tornano dunque ad essere persone con diritti civili e politici.
Basaglia vuole ora conciliare la responsabilità di curare i malati con il rispetto della loro dignità di cittadino e lo deve fare anche la società.
CONSEGUENZE LIMITI E PROSPETTIVE
100'000 persone malate escono dagli ospedali psichiatrici per non entrarci più. La chiusura dei manicomi significa: libertà, dignità e nuove opportunità di vita ma in altri casi a chiusura dei manicomi significa: abbandono, solitudine, disagio e paura.
Nonostante la Legge 180 descrivesse un vero e proprio cambiamento, essa era comunque molto debole:
1. perché non vi erano le risorse (soprattutto economiche) per dare il via a quello che Basaglia aveva idealizzato. Questo problema è ancora presenti ai giorni d'oggi, sebbene siano già passati ben 41 anni dall'approvazione della legge 180, perché la maggior parte delle strutture che si occupano della malattia mentale sono ancora arretrate (anche a livello Europeo)
2. perché non avvenne l'immediata chiusura di tutti i manicomi ma questo successe soltanto tra il 1994 e il 1999.
Basaglia aveva fatto si che ogni malato avesse un permesso giornaliero ma inizialmente non fu un'idea positiva perché successero due incidenti importanti:
- Durante il permesso giornaliero di un paziente di Gorizia tornò a casa e uccise la moglie.
- A Trieste nel 1972 un paziente sempre in permesso giornaliero uccise i genitori.
Basaglia fu quindi costretto a concludere l'esperienza.
La legge 180 era una legge quadro, prevedeva quindi l'intervento delle regioni. Ovviamente in alcune zone il progetto funzionava bene grazie alla corretta partecipazione delle regioni, mentre in altre zone si riscontravano maggiori difficoltà soprattutto perché le regioni non collaboravano a causa di idee tradizionaliste.
Bel post Ilaria, brava!
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